Anello gravel San Chiaffredo – Dronero

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Oggi ce la prendiamo con comodo: pedaliamo per 35 km interamente su strade di campagna, tra asfalto e sterrato. Il nostro obiettivo è chiudere un giro ad anello che, da Casa Bart, ci porta a San Chiaffredo per poi dirigerci verso Palazzasso, Monastero di Dronero, Dronero ed infine Villar San Costanzo.

Lungo la strada incrociamo la Tenuta il Palazzasso, dimora dei conti Galleani d’Agliano dal 1510. Il palazzo fu costruito a fine ‘400, come residenza estiva con annessa tenuta agricola. Ha ospitato illustri antenati, tra cui il Viceré di Sardegna, che nel 1813 acquistò il vicino Filatoio Rosso di Caraglio, uno dei più grandi e antichi setifici d’Europa. Merita una visita!

Diretti verso Dronero, vediamo di fronte a noi, sul lato destro del torrente Maira, la borgata Monastero, dove sorge la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio, importante edificio che incorpora consistenti tracce del più antico complesso monastico cistercense femminile del Piemonte (datato tra il 1125 e il 1135).

Ci si arriva attraversando la pedancola sul fiume Maira

Noi oggi ci siamo tenuti sulla riva sinistra e, imboccata una divertente sterrata siamo arrivati a Dronero dove non potevamo non attraversare il Ponte del Diavolo o Ponte Vecchio, risalente ai primi anni del ‘400, dotato di merlature e arcate tutte diverse tra loro per misura e dimensioni.
Leggenda dice che fu portato a termine grazie all’intervento del Diavolo che, come anima, dovette accontentarsi di quella di un cane.

Ci tuffiamo in discesa verso il Mulino della Riviera (anch’esso del ‘400 dove la famiglia Cavanna macina e produce ancora oggi farine e biscotti strepitosi) e, seguendo le mura esterne di Dronero risaliamo sulla strada asfaltata che ci riporta a Casa Bart.

Un giro per tutti, tra campi e frutteti, che racconta la storia di borgate nate e prosperate sotto l’egida di potenti famiglie nobiliari.

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